Non ne posso più, anzi, non so nemmeno se ne voglio ancora sapere. Ogni volta che leggo di qualcuno che fa del male a dei bambini, o ne sento parlare, mi sento come se qualcosa mi annodasse i visceri, e tutto il mio essere si ribella alla cosa. E' un qualcosa che la mia mente ed il mio corpo rifiutano, qualcosa che non riesco nemmeno a pensare, men che meno immaginare. L'ultima è di una bimba di quattro anni, morta soffocata dal suo rigurgito, ma forse vittima di violenze sessuali (e chissà che il vomito quindi non sia stato provocato). Abominevole, ma quello che non si dice è che a quattro anni un bimbo è senziente e cosciente, chiacchiera, immagina, sogna, racconta, e soprattutto ama mamma e papà con un'intensità, una profondità, una totalità che a noi adulti sfugge. Come fare, che dire, cosa pensare? Nulla. Ancora una volta un innocente muore, e ci dobbiamo tenere la parte peggiore.