Un account di WoW, un PC vulnerabile, un keylogger... e voilà
Ho trovato assai interessante questo articolo di Tech Republic, che conferma un recente trend: i "cattivi", dopo aver preso atto del fatto che gli asset virtuali hanno un valore estremamente reale (viene in mente Second Life, ma i giochi di ruolo online come World of Warcraft non sono da meno), hanno iniziato a cercare mezzi per impadronirsene.
Ovviamente, soprattutto quando i legittimi possessori fanno poco per proteggere i propri beni, i metodi ci sono e il trovarli è solo questione di tempo. Purtroppo c'è sempre qualcuno abbastanza ricco di tempo e povero di denaro da provarci.
Il messaggio rimane sempre il solito: la sicurezza è importante, ma la cultura in proposito è bassissima. La cosa in Italia non è ancora esplosa, ma solo perché queste realtà virtuali sono pochissimo diffuse (per ora).
Commenti