Ogni tanto la sfiga colpisce
È qualche giorno che non scrivo, ma è anche vero che, dopo un paio di giorni di mare (durante i quali la riviera ligure è stata colpita dai più violenti nubifragi di quest'anno), abbiamo avuto l'ennesima conferma che la legge di Murphy non sbaglia.
In sintesi, entrando in casa domenica verso le nove di sera, non si accendeva la luce. "Uh-oh" ho pensato, e un rapido controllo al salvavita ha confermato i nostri timori. Di corsa al freezer, e le polpette galleggiavano sconsolate nell'acquetta di disgelo... insieme all'orata, alle costine, ai piselli e agli asparagi.
Il gelato, invece, aveva creato nell'altro cassetto una simpatica pozzetta verdognola, che aveva intaccato la confezione dello strudel. Il pesto, per fortuna protetto nella vaschetta di plastica, è risultato per fortuna recuperabile.
Nel frigo, meno danni, salvo il latte, dove si stavano sviluppando nuove civiltà.
Al ritrovamento è quindi seguita una simpatica serata di cernita e di cottura di tutto il recuperabile... il quale, vistane la quantità, farà peraltro la fine del polpettone, dal momento che in famiglia siamo solo in tre (anzi, poco più di due, in termini di consumo di calorie).
Verso mezzanotte, concluso il tutto e messo a letto Davide, mi sono dedicato a completare una presentazione per il capo: cosa che, nella mia beata ignoranza, avevo pianificato come una leggera incombenza cui dedicarsi nel paio d'orette dopo cena.
Inviato al capo il tutto, e non erano ancora le tre, quindi felice, mi sono buttato sul letto - salvo che alle quattro e quaranta Davide si sveglia in pianto dolorante per la febbre e svariate altre cose che non ha saputo identificare con precisione - ma si sono rivelate, nei giorni successivi, essere una bronchite, o una gastro-enterite, o qualcosa, comunque che gli ha dato febbrone, dolori sparsi e vomito (addosso al sottoscritto).
Per fortuna che siamo tornati a casa quasi apposta perché c'era la festa dell'asilo... così si diverte...
In sintesi, entrando in casa domenica verso le nove di sera, non si accendeva la luce. "Uh-oh" ho pensato, e un rapido controllo al salvavita ha confermato i nostri timori. Di corsa al freezer, e le polpette galleggiavano sconsolate nell'acquetta di disgelo... insieme all'orata, alle costine, ai piselli e agli asparagi.
Il gelato, invece, aveva creato nell'altro cassetto una simpatica pozzetta verdognola, che aveva intaccato la confezione dello strudel. Il pesto, per fortuna protetto nella vaschetta di plastica, è risultato per fortuna recuperabile.
Nel frigo, meno danni, salvo il latte, dove si stavano sviluppando nuove civiltà.
Al ritrovamento è quindi seguita una simpatica serata di cernita e di cottura di tutto il recuperabile... il quale, vistane la quantità, farà peraltro la fine del polpettone, dal momento che in famiglia siamo solo in tre (anzi, poco più di due, in termini di consumo di calorie).
Verso mezzanotte, concluso il tutto e messo a letto Davide, mi sono dedicato a completare una presentazione per il capo: cosa che, nella mia beata ignoranza, avevo pianificato come una leggera incombenza cui dedicarsi nel paio d'orette dopo cena.
Inviato al capo il tutto, e non erano ancora le tre, quindi felice, mi sono buttato sul letto - salvo che alle quattro e quaranta Davide si sveglia in pianto dolorante per la febbre e svariate altre cose che non ha saputo identificare con precisione - ma si sono rivelate, nei giorni successivi, essere una bronchite, o una gastro-enterite, o qualcosa, comunque che gli ha dato febbrone, dolori sparsi e vomito (addosso al sottoscritto).
Per fortuna che siamo tornati a casa quasi apposta perché c'era la festa dell'asilo... così si diverte...
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