Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2009

Ferrovie locali

Immagine
Alla stazione di Brescia, sui binari della ferrovia della Valcamonica, ho trovato questo interessante contrasto tra automotrici diesel: una nuovissima, appena entrata in servizio, con la nuova livrea societaria delle Nord (la quale, bisogna ammetterlo, è un bel po' più carina delle vecchie strisce verde/azzurro); e l'altra, vecchia di almeno sessant'anni, alla quale è stata ripristinata la colorazione originale sabbia/ruggine e persino (foto sotto) i vecchi loghi ovali blu/argento della SNFT, la ormai defunta Società Nazionale Ferrovie e Tranvie che da Roma gestiva la Brescia-Iseo-Edolo — ed un tempo anche la Iseo-Rovato-Cremona che passava per Orzinuovi (fino al 1944 con i treni, e poi fino agli anni '90 del secolo scorso con degli autobus). Ho apprezzato particolarmente lo sforzo "filologico" attuato nel restauro dell'automotrice anni '50; come si può notare, il logo "Le Nord" della attuale gestione, per quanto presente, è in un discretissi...

Limiti di velocità

Ho finalmente trovato un giornalista abbastanza coraggioso da scrivere ciò che è chiaro a tutti da tempo sulla questione dei limiti di velocità in auto, ed andare contro la perniciosa equazione "più velocità = più pericolo". Senza entrare nel tecnicismo del fatto (peraltro vero) che non è la velocità ad essere pericolosa, ma l'accelerazione (o, meglio, la brusca accelerazione negativa), l'affermazione non "politically correct" è che il limite di velocità, quando non ha senso, o non si adatta alla strada su cui è posto, viene sistematicamente trasgredito. Esso è solo un velo pietoso, un lavarsi le mani da parte dell'ente proprietario della strada che semplicemente si sgrava di un problema (non posso fare manutenzione alla strada? e allora abbasso i limiti) oppure banalmente cerca di fare cassa, come è purtroppo confermato dalle varie sentenze sui rapporti tra gli amministratori locali e le aziende che producono rilevatori di velocità, diciamo così, "...

Mi sono fatto il robot

Immagine
Dopo averci fatto la corte per un bel po', e spronato dall'assenza della padrona di casa dalla dimora medesima - cosa che minacciava di costringermi ad una lenta morte per soffocamento tra i "dust rhinos" - pur di non piegarmi alle faccende di casa, mi sono comprato... tada... il Roomba! L'efficacia come aspirapolvere è innegabile, ma soprattutto la soddisfazione è nel guidarlo con qualche banale trucco verso quello che voglio che faccia. Lo ammetto, mi sono comprato un giocattolone... però funziona! La delusione invece è nell'Intelligenza Artificiale che c'è dentro la quale, nonostante sia assai più efficace di quello che si possa immaginare, è ancora assai insufficiente. Per esempio speravo di poterlo sguinzagliare per casa, mentre invece non è realmente in grado di imparare la disposizione della casa; e fa fatica con gli ostacoli molto sottili (tipo le gambe delle sedie). Insomma, ho già capito che la cosa più pratica è trasportarlo nella stanza che vog...

Se volevano essere certi che li ignorassi ci sono riusciti

Ho appena finito di leggere qualche articolo su Bing, il nuovo nome del motore di ricerca di Microsoft. Ma l'informazione più interessante è questa: a dirigere la cosa hanno (ri)chiamato Brian MacDonald, al cui credito (?) ci sono due gemme come Outlook e Project. Ovvero i due software più ossimoreschi che Microsoft abbia mai prodotto: da una parte utilizzatissimi, perché sostanzialmente inevitabili; dall'altra, detestati in modo pressoché unanime da chiunque capisca qualcosa di informatica, farciti di impostazioni sbagliate e non modificabili (tranne che in alcuni casi, ma con grande difficoltà). Due software, di fatto, dai quali non mi sono mai pentito di essermi tenuto lontano. O, per converso, che mi hanno fatto arrabbiare ogniqualvolta sono stato costretto ad utilizzarli. Con un simile pedigree, a Bing non mi avvicinerò nemmeno in fotografia.