Brunetta santo subito
I giornali sono pieni di Brunetta e parlano di ovazioni... a questo punto facciamolo santo subito. Il merito eccezionale? Quello di aver voluto (forse per la prima volta negli ultimi secoli) affrontare il "problema dell'assenteismo" negli uffici pubblici. Evidentemente fino al suo arrivo negli uffici pubblici lavorare era facoltativo.
Sappiamo che non lo era: e le nostre leggi sono minacciosissime con chi se ne approfitta. Ma come sempre succede in Italia, la cosa finisce lì, non c'è alcuno sforzo per realmente applicare la legge. Quindi l'unica speranza è agire in maniera preventiva, ed è quello che ha incredibilmente deciso di fare il signor ministro.
Per quanto io detesti i tornelli ed i controlli, sono costretto ad ammettere che hanno irreggimentatato un po' questa fetta di Italiani, piuttosto proni, come tutti noi, all'anarchia ed all'autogiustificazione per arrivare tardi in ufficio e se possibile uscirne prima, insomma lavorare il minimo indispensabile per non farsi beccare dal capo (lo so, ho fatto sia il dipendente sia il capo).
E diciamocelo: i dipendenti pubblici sono davvero peggio della media degli italiani, di noi italiani? Visto quanti sono, credo valga la legge dei grandi numeri: nel mucchio ci sarà un po' di tutto, quelli onesti e quelli disonesti, quelli simpatici e quelli antipatici, quelli ricchi e quelli poveri, e così via. In percentuali che grossomodo assomiglieranno a quelle della popolazione in generale.
Quindi non è un problema di "materiale umano": è un problema dei capi che non controllano, perché a loro volta non sono controllati, ed in ultima analisi è conseguenza di un sistema che vede nell'impiego pubblico l'ammortizzatore sociale ultimo. Come definire altrimenti un ambiente dal quale non si può essere estromessi, ed il merito ed il demerito non contano perché le risorse sono allocate "a pioggia" (che, come scrive il Vangelo, cade sui giusti e sugli ingiusti) e quindi le si riceve soltanto per il fatto di esistere (magari poche, ma arrivano)?
Quindi la colpa è del sistema?
NO: il sistema non è nato da solo. Non sta in piedi da solo. Lo abbiamo fatto noi, a nostra immagine e somiglianza, e per quanto non ci faccia piacere l'immagine che lo specchio ci restituisce (almeno, a me non piace del tutto) è la nostra immagine. Ed i rimedi che scegliamo, come vuole la tendenza attuale, sono di solito di chirurgia estetica: la sostanza arriva solo se qualcosa o qualcuno ci costringe.
Che dire? Beh, sarebbe bello vivere in un mondo migliore, ma questo abbiamo. E il dott. Brunetta (onore al merito) diventa l'improbabile eroe di questa stagione politica.
Sappiamo che non lo era: e le nostre leggi sono minacciosissime con chi se ne approfitta. Ma come sempre succede in Italia, la cosa finisce lì, non c'è alcuno sforzo per realmente applicare la legge. Quindi l'unica speranza è agire in maniera preventiva, ed è quello che ha incredibilmente deciso di fare il signor ministro.
Per quanto io detesti i tornelli ed i controlli, sono costretto ad ammettere che hanno irreggimentatato un po' questa fetta di Italiani, piuttosto proni, come tutti noi, all'anarchia ed all'autogiustificazione per arrivare tardi in ufficio e se possibile uscirne prima, insomma lavorare il minimo indispensabile per non farsi beccare dal capo (lo so, ho fatto sia il dipendente sia il capo).
E diciamocelo: i dipendenti pubblici sono davvero peggio della media degli italiani, di noi italiani? Visto quanti sono, credo valga la legge dei grandi numeri: nel mucchio ci sarà un po' di tutto, quelli onesti e quelli disonesti, quelli simpatici e quelli antipatici, quelli ricchi e quelli poveri, e così via. In percentuali che grossomodo assomiglieranno a quelle della popolazione in generale.
Quindi non è un problema di "materiale umano": è un problema dei capi che non controllano, perché a loro volta non sono controllati, ed in ultima analisi è conseguenza di un sistema che vede nell'impiego pubblico l'ammortizzatore sociale ultimo. Come definire altrimenti un ambiente dal quale non si può essere estromessi, ed il merito ed il demerito non contano perché le risorse sono allocate "a pioggia" (che, come scrive il Vangelo, cade sui giusti e sugli ingiusti) e quindi le si riceve soltanto per il fatto di esistere (magari poche, ma arrivano)?
Quindi la colpa è del sistema?
NO: il sistema non è nato da solo. Non sta in piedi da solo. Lo abbiamo fatto noi, a nostra immagine e somiglianza, e per quanto non ci faccia piacere l'immagine che lo specchio ci restituisce (almeno, a me non piace del tutto) è la nostra immagine. Ed i rimedi che scegliamo, come vuole la tendenza attuale, sono di solito di chirurgia estetica: la sostanza arriva solo se qualcosa o qualcuno ci costringe.
Che dire? Beh, sarebbe bello vivere in un mondo migliore, ma questo abbiamo. E il dott. Brunetta (onore al merito) diventa l'improbabile eroe di questa stagione politica.
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