Gli hacker nel pacemaker

Concettualmente, non è nulla di particolarmente strano: un dispositivo elettronico, in grado di comunicare e ricevere comandi da remoto via radio, ma progettato senza particolare attenzione alla sicurezza tanto che è possibile ad un attaccante prenderne il controllo ed usarlo per i propri (magari malevoli) fini.

L'unico problema è che il dispositivo è un pacemaker.

Cosa mi spaventa di più, la possibilità che effettivamente un giorno uno sventurato venga fulminato dal suo pacemaker, oppure la miopia di chi ha progettato un dispositivo simile, ben sapendo fin dall'inizio l'uso cui sarebbe stato destinato?

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