Heisenberg per Internet
Un commentatore ha detto: "Evidentemente il principio di indeterminazione di Heisenberg si applica anche ad Internet".
È vero.
Il caso: uno dei miei comics preferiti (XKCD, e chi non lo conoscesse si precipiti perché è fantastico), nella vignetta del 9 gennaio 2008 ha pubblicato una vignetta intitolata PERICOLI: ordinati per il numero di risultati su Google della ricerca di "Morto in un incidente di ..." (Originale: DANGERS: indexed by the number of Google results for "Died in a ... accident") e seguita da uno splendido grafico a barre con, nell'ordine, le seguenti attività: paracadutismo, uso di ascensori, surf, skateboard, campeggio, giardinaggio, pattinaggio su ghiaccio, lavoro a maglia e blogging.
Le pagine per un incidente di paracadutismo risultano 710 (poche, in verità), e a scendere per le altre attività; alcune delle quali, obbiettivamente, non sembrano particolarmente pericolose - tanto che, ad esempio, se per il giardinaggio è riportato il numero di 100 pagine (gente strangolata dal tubo dell'acqua? trafitta dalla vanghetta? boh!), per il lavoro a maglia si dà il rassicurante numero di 7 (alcune forse sono anziane signore colpite da infarto mentre sferruzzavano), per il blogging 2 (??).
Nel momento in cui scrivo, invece, i risultati sono come segue.
Lavoro a maglia:

Blogging:

Visto che ovviamente il lavoro a maglia ed il blogging non sono diventati pericolosissimi in pochi giorni, è palese che gli hit di Google si comportano come particelle subatomiche: il solo atto di osservarli li modifica.
Manca solo qualcuno che ci faccia su una ricerca e la pubblichi su Physical Review ;-)
È vero.
Il caso: uno dei miei comics preferiti (XKCD, e chi non lo conoscesse si precipiti perché è fantastico), nella vignetta del 9 gennaio 2008 ha pubblicato una vignetta intitolata PERICOLI: ordinati per il numero di risultati su Google della ricerca di "Morto in un incidente di ..." (Originale: DANGERS: indexed by the number of Google results for "Died in a ... accident") e seguita da uno splendido grafico a barre con, nell'ordine, le seguenti attività: paracadutismo, uso di ascensori, surf, skateboard, campeggio, giardinaggio, pattinaggio su ghiaccio, lavoro a maglia e blogging.
Le pagine per un incidente di paracadutismo risultano 710 (poche, in verità), e a scendere per le altre attività; alcune delle quali, obbiettivamente, non sembrano particolarmente pericolose - tanto che, ad esempio, se per il giardinaggio è riportato il numero di 100 pagine (gente strangolata dal tubo dell'acqua? trafitta dalla vanghetta? boh!), per il lavoro a maglia si dà il rassicurante numero di 7 (alcune forse sono anziane signore colpite da infarto mentre sferruzzavano), per il blogging 2 (??).
Nel momento in cui scrivo, invece, i risultati sono come segue.
Lavoro a maglia:
Blogging:
Visto che ovviamente il lavoro a maglia ed il blogging non sono diventati pericolosissimi in pochi giorni, è palese che gli hit di Google si comportano come particelle subatomiche: il solo atto di osservarli li modifica.
Manca solo qualcuno che ci faccia su una ricerca e la pubblichi su Physical Review ;-)
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